Elefanti marini

Eccoci qui per un nuovo capitolo della nostra avventura, ieri 21 gennaio siamo state tra le poche fortunate a poter scendere di nuovo dalla nave e siamo andate a fotografare gli elefanti marini. L’elefante marino è un pinnipede e deve il proprio nome, in parte alla considerevole mole, ma soprattutto alla presenza negli individui maschi di una sacca nasale dilatabile, che ricorda una sorta di corta e tozza proboscide che serve come cassa di risonanza per i profondi ruggiti dei maschi nel periodo riproduttivo. Le femmine sono molto più piccole rispetto ai maschi, i quali possono arrivare a misurare anche 6,5 metri, con un peso che può superare le 4 tonnellate. I maschi sono territoriali e collerici, difendono strenuamente il proprio harem, sia con intimidazioni acustiche, consistenti in ruggiti amplificati dalle grosse sacche nasali, sia combattendo fra di loro sferrandosi pesanti colpi con il capo e azzannandosi. In questo modo si definiscono chiare gerarchie nella colonia, con un maschio dominante disposto al centro, mentre i maschi subordinati aspettano ai margini; il leader per esercitare il proprio dominio, è costretto a non mangiare anche per 90 giorni. In estate, gli elefanti marini femmine effettuano una «muta integrale» che dura circa un mese, durante la quale perdono gran parte della pelliccia e della pelle. Per preservare il calore corporeo in attesa che il nuovo pelo ricresca, trascorrono questo periodo sdraiate e tutte vicino. Qui noi abbiamo trovano una colonia di femmine proprio in questa situazione. I rumori e gli effluvi che emettono sono incredibili!!!

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