Oggi parliamo di plastica, anzi di microplastica, ossia tutte le particelle di plastica che hanno dimensioni minori a 5mm . A livello mondiale, ogni anno finiscono negli oceani da 5 a 13 milioni di tonnellate di plastica, che rappresentano dall’1,5% al 4% della produzione mondiale di questo materiale. Pensate un pò, si stima che la plastica rappresenti oltre l’80% dei rifiuti marini. Nella sola Unione Europea (prima della Brexit), ogni anno vengono rilasciate nell’ambiente tra le 75.000 e le 300.000 tonnellate di microplastica. Una grande quantità di questa microplastica deriva dalla frammentazione di rifiuti più grandi, ma abbiamo anche una quantità significativa di microplastica che finisce nell’ambiente marino direttamente, quali sono? Per esempio quelli presenti negli scrub o nei dentifrici!!!. La microplastica proprio per le sue dimensioni ridotte è facilmente ingerita dalla fauna marina, e penetra quindi facilmente nella catena alimentare. Il mare non ha confini e le correnti quindi possono trasportare per lunghissime distanze anche quello che viene prodotto molto lontano a zone incontaminate come l’oceano antartico. Tanto per renderci conto dell’immensità dell’oceano meridionale che stiamo navigando vi diamo alcuni numeri, che ci hanno impressionato. L’oceano antartico approssimativamente compre un’area di 22 milioni di km2 e un volume di acqua di 71,8 milioni di km3, per meglio rendervi l’idea lo traduciamo in percentuale, rappresenta il 5,8 % degli oceani del mondo. Così vasto, così lontano dall’impatto umano eppure anche qui troviamo la microplastica. I dati e le informazioni sono poche eppure, alcuni ricercatori affermano di aver misurato concentrazioni di particelle di microplastiche da 46,000–99,000 su km2, vedremo dai nostri risultati quanta ne troveremo!
In questi giorni si stanno facendo quindi i campionamenti sulla microplastica. Per il campionamento si usa una rete chiamata NEMO, che i colleghi inglesi hanno realizzato specificatamente da utilizzare in queste zone. La caratteristica di NEMO è di contenere al suo interno due reti, una con una maglia a dimensioni maggiori e l’altra con una maglia più stretta per poter raccogliere microplastica a dimensioni diverse. Dopo le analisi dei campioni anche qui verificheremo il livello d’impatto della microplastica in queste aree remote.



Ecco i bersagli di questo inquinamento!



Grazie per questa lezione sulle microplastiche….belle le immagini che state postando…..baci
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Grazie Davide, i nostri colleghi di “whale watching” fanno delle foto spettacolari, che condividono con tutti, vedendo la scarsità di attrezzatura di tutti noi!!! eheheh
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Perché il dentifricio? Contiene plastica.
Bellissime le foto
Baci cari
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Si i dentifrici con le scagliette blu!!! per fortuna l’italia li ha banditi e non si possono più produrre! Baci baci
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Mi viene in mente solo una riflessione… stiamo messi male…
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condivido!
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Davvero interessante, pubblicherete i risultati?
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si i nostri risultati saranno pubblici, quelli dei colleghi inglesi bisognerà attendere le loro pubblicazioni!
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